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Perché usare lo spazio colore ProPhoto RGB?

Perché usare lo spazio colore ProPhoto RGB?

Pro-Photo RGB vs AdobeRGB (1998) vs sRGB | PARTE 2

RISPOSTA SINTETICA

Essendo ProPhoto RGB il più ampio tra gli spazi standard, ci permette di “non buttar via nulla” o comunque il meno possibile.

Partiamo dalle basi…

Prima di proseguire se non hai letto la prima parte di questo articolo, ti consiglio di farlo ora cliccando sul seguente link: ProPhoto: parte 1

La domanda che starò per formulare è sicuramente tra le più gettonate per quanto concerne la tematica della gestione del colore, e devo confessarvi che anche io (a tempo debito) me la posi in modo del tutto analogo.

 

Ma se il mio monitor non copre nemmeno il 100% dello spazio sRGB, che senso ha lavorare in AdobeRGB 1998 o addirittura in ProPhoto RGB?

Senza rischiare di far diventare il tutto molto noioso e complicato, voglio riportarvi un esempio culinario al quale son particolarmente affezionato.

Farò una semplificazione estrema, ma ho notato negli anni esser molto utile ed apprezzata anche dai miei alunni.

Immaginate di voler preparare una pizza…

Quindi prendete gli ingredienti ed iniziate a mescolarli fino a quando l’impasto non sarà pronto.
Sicuramente avrete utlizzato uno spazio molto comodo ed ampio (un tavolo).

Successivamente dovete fare delle porzioni, stendere l’impasto e poi mettere il condimento.
In questa fase vi potrebbe bastare uno spazio uguale o anche più piccolo della fase precedente (un tavolo o una teglia).

Infine dovete infornare la pizza, e quando cotta decidere se servirla intera o a spicchi/pezzi.
Anche in questa fase vi potrebbe bastare uno spazio uguale o più piccolo della fase precedente (una teglia o un piatto).

Ipotizzando ora di voler mangiare anche un solo spicchio di pizza:

● né abbiamo infornato il singolo spicchio
● né abbiamo impastato su un piatto della dimensione di una pizza
● né tantomeno abbiamo impastato su un piatto della dimensione di uno spicchio

Non importa se si vuol mangiare una piazza intera o solo uno spicchio.
L’impasto verrà preparato “sempre” su una base ampia e comoda in modo da poter lavorare al meglio!

Allo stesso modo vale per il nostro discorso in ambito fotografico.

Lavoriamo in ProPhoto RGB (impastare sul tavolo), se siamo fortunati visualizziamo a monitor in AdobeRGB 1998 (pizza al piatto), ed esportaiamo in sRGB per publicare sul web o stampe chimiche economiche (pizza al taglio).

E tutto questo, anche se potrà sembrarvi ancora strano, ha perfettamente senso!

Si userà quindi lo spazio/profilo opportuno in base al lavoro da svolgere o alla destinazione d’uso del file.

 

Ma se ho spazi e profili tutti differenti, come faccio a visualizzare le immagini in modo corretto?

Partendo dal presupposto che:

la nostra immagine incorpori sempre un profilo colore (profilo di origine)
si utilizzi un software Color Management qualsiasi esso sia (Bridge, AcdSee, Adobe Camera RAW, Lightroom, Photoshop o anche dei semplici browser come Google Chrome, Firefox e Safari) (intento di rendering e motore di colore)
si abbia calibrato il proprio monitor ed il profilo ICC sia stato caricato correttamente (profilo di destinazione)

A questo punto entra in gioco un sistema chiamato COMPENSAZIONE A MONITOR.

Più nello specifico si avrà che:

se il software utilizzato è Color Management sfrutterà il proprio motore di colore ICC (color engine) o CMM (color management module o method)
il motore di colore, basandosi su un determinato intento di rendering (percettico, colorimetrico assoluto, colorimetrico relativo, saturazione), farà sì che la rappresentazione di un’immagine mantenga una certa “coerenza visiva” a prescindere dal profilo di origine e di destinazione

Come avviene esattamente questo matching, per ora, non è di fondamentale importanza.

Sarà però facile intuire che in base al software utilizzato, e quindi motore di colore ed intento di rendering, la visualizzazione della medesima immagine potrebbe differire di caso in caso.

Questa situazione non deve spaventarci perchè rientra nella normalità delle cose.

Spero che questo articolo, almeno come primo approccio, sia stato utile per chiarire alcuni concetti molto importanti.

 

Ciao, mi fa molto piacere che tu abbia letto tutto l'articolo.
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